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venerdì 1 gennaio 2016

SCAURATIELLI CILENTANI

Nella tradizione cilentana molti dolci sono arricchiti con il miele e ne indicano sia umili origini e abbastanza remote.  
 Gli scauratielli o zeppole vullute ( BOLLITE )sono uno di questi.
Normalmente rientrano tra i dolci natalizi ma sono adattabili ad ogni periodo dell'anno e l'uso del volume nella misurazione degli ingredienti anzichè il peso oltre la totale assenza di zucchero semolato o di canna ne rivela l'origine antica infatti si usa dosare una tazza fino all'orlo di farina e una tazza fino all'orlo di acqua e vino e dolcificare con il solo miele .

Quando in viaggio di nozze sono stata in Grecia una mia amica mi porto a mangiare le mitiche loukoumades e ho ritrovato un sapore molto simile ai nostri scauratielli :
 nella consistenza  erano simili a  delle zeppole di San Giuseppe ( non quelli con pasta choux che si fanno a Napoli ma quelle di Patate cilentane) e  piene di miele e cannella come gli scauratielli. 
I greci quando vedono un italiano esclamano sorridenti " stessa faccia, stessa razza" e la storia  ci insegna che siamo state colonie greche: infatti il Cilento ne ha avute diverse tra cui Policastro, Velia, Palinuro e la famosissima Paestum che è anche patrimonio dell'unesco e in questa comunione di origine la cucina meridionale trova  delle affinità con quella greca.

Tornando alla ricetta  i cui ingredienti si possono contare sulle dita di una mano sembra semplice ma non lo è.
La riuscita dell'impasto è determinata dalla qualità della farina... l'ideale è una  00 macinata a pietra e  segreto di questa ricetta è la lavorazione dell'impasto  che deve essere liscio e diventare sodo e diafano. 
Mia nonna quando le faceva le impastava a notte fonda o di prima mattina perchè quando si facevano:
  1. non si doveva parlare perchè altrimenti l'impasto scoppiettava durante la frittura
  2. non doveva vedere nessuno altrimenti seccava l'olio sempre mentre friggeva  e stai certa che puntualmente mentre le fai arriva lo jettatore di turno 
  3. era  assolutamente VIETATO assaggiare prima di avere fritto l'ultimo scauratiello!!!! 

 Queste scaramantiche usanze dovrebbero far capire che nel farle occorre molta attenzione e per prevenire ogni sventura al giorno d'oggi basta un frullino elettrico e una bella padella pesante e abbondante olio per friggerle. 
E allora pronti, partenza ..via!!!!

INGREDIENTI:
  • 1 TAZZA DA 1\2 L PER LA MISURAZIONE DELLA FARINA
  • ACQUA
  • FARINA MACINATA A PIETRA "00"
  • ROSMARINO
  • SUGNA e OLIO EVO
  • BUCCIA DI LIMONE
  • VINO BIANCO
  • MIELE
  • CONFETTINI DIAVOLILLI
  •  CONFETTINI ANICIELLI



IN UN TEGAME LARGO VERSARE UNA TAZZA
DI LIQUIDO COMPOSTO DA:
350 ML ACQUA E 150 ML DI VINO BIANCO
1 CUCCHIAIO COLMO DI SUGNA
E GLI AROMI.
APPENA RAGGIUNGE IL BOLLORE, FILTRARE
E VERSARVI  1 TAZZA DI FARINA TUTTO DI UN BOTTO.
INIZIARE A MESCOLARE COME PER LA PASTA CHOUX
 CON UN CUCCHIAIO DI LEGNO FINO
A QUANDO L'IMPASTO SI STACCA DALLE PARETI
DELLA PENTOLA.
CON IL FRULLINO ELETTRICO CON LE FRUSTE AD ELICA
CONTINUARE A MESCOLARE.
CONTINUARE AD IMPASTARE SU UN TAVOLACCIO
AGGIUNGENDO UN FILO D'OLIO E
L'IMPASTO PRENDERA' UNA CONSISTENZA SODA
E DIVENTERA' BIANCA E DIAFANA.
ECCO L'IMPASTO BELLO SODO E SBIANCATO.
FARE DELLE "NOCCHE" CHE RICORDANO
UN PO' I PRETZEL TEDESCHI .
NON USARE FARINA PER STENDERLE, SE DOVESSERO
ESSERE APPICCICOSE SIGNIFICA CHE E' STATA MESSA POCA FARINA
O L'IMPASTO NON E' STATO COTTO BENE.
E'COME LA FROLLA IMPAZZITA: IRRECUPERABILE!!!
FRIGGERE IN ABBONDANTE OLIO.
SE INIZIANO A SCOPPIETTARE SIGNIFICA
CHE L'IMPASTO NON E' STATO BEN AMALGAMATO
PURTROPPO QUESTO è IL PUNTO CRITICO DELLA RICETTA.
COSPARGERE LE ZEPPOLINE
 CON ABBONDANTE MIELE
E I DIAVOLILLI E ANICIELLI.

BON APPETIT!!!!

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